Processione Sant’Anna – 29 Luglio 2012

29 Luglio 2012 0 Di Pro Loco Capracotta

Quarto appuntamento nell’ambito del calendario delle celebrazioni religiose di Capracotta, la processione di Sant’Anna si è svolta questa mattina lungo le vie del paese. La venerata statua di S. Anna portata a spalle da tante mamme e nonne di Capracotta ha ripercorso un cammino di semplicità e umiltà con tanti fedeli che l’hanno accompagnata al suo fianco. C’era anche la banda come per le occasioni importanti e i fuochi pirotecnici fatti nel quartiere di S. Giovanni, dove questa stasera si farà il tradizionale fuoco di S. Anna.

Sant’Anna, mamma affettuosa e nonna gioiosa, Madre di Maria e nonna di Gesù Cristo, donna semplice e saggia, maestra di vita, ci ha insegnato a saper aspettare e avere fiducia nella propria esistenza. Nella tradizione cristiana S.Anna è considerata la moglie di Gioacchino e la madre di Maria Vergine, ma nei testi biblici non vengono mai nominati. La loro storia è stata scritta nei vangeli apocrifi “Protovangelo di Giacomo” e “Vangelo dello pseudo-Matteo”.

Il matrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso, anziano sacerdote della tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito. Un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermò dicendogli: “Tu non hai il diritto di farlo per primo, perché non hai generato prole”. L’anziano pastore, addolorato dalle parole del gran sacerdote si recò nell’archivio delle dodici tribù di Israele per verificare se quel che diceva Ruben fosse vero e una volta constatato che tutti gli uomini pii ed osservanti avevano avuto figli, sconvolto non ebbe il coraggio di tornare a casa e si ritirò in una sua terra di montagna e per quaranta giorni e quaranta notti supplicò l’aiuto di Dio fra lacrime, preghiere e digiuni. Anche Anna soffriva per questa sterilità, a ciò si aggiunse la sofferenza per questa ‘fuga’ del marito; quindi si mise in intensa preghiera chiedendo a Dio di esaudire la loro implorazione di avere un figlio. Mentre erano separati, un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l’imminente concepimento di un figlio: lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si incontrarono alla porta aurea di Gerusalemme: gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell’immacolato concepimento di Maria. Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme nei pressi dell’attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Betzaeta. Oggi nel luogo dove avrebbero abitato e dove sarebbe cresciuta Maria sorge una chiesa costruita dai crociati nel XII secolo, dedicata a sant’Anna e custodita dai Padri Bianchi.”

La chiesa cattolica celebra la festa di Sant’Anna e Gioacchino il 26 Luglio. Sant’Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, che a lei si rivolgono per ottenere tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano, e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri, legati alle sue funzioni di madre, tra cui le ricamatrici e le lavandaie. L’etimologia del nome Anna viene dall’ebraico e significa “grazia, la benefica”.

Anche oggi abbiamo realizzato una rassegna fotografica, seguendo la processione, per renderla visibile a tutti voi.

Buona visione.

(Oreste D’Andrea)

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