La Rosa Canina

Il tesoro rosso di Capracotta

L’energia del sorgere e del tramontare del sole è incarnata nelle bacche di Rosa Canina (“cacaviasc” in capracottese), frutti rossi che colorano l’inverno e danno energia e speranza durante la stagione fredda e spesso grigia.
I cespugli di rosa canina si trovano a pochi passi da Capracotta (anche nel paese stesso) e i frutti rossi vistosi si presentano in abbondanza. Per raccoglierli bisogna fare attenzione alle stine che presentano i cespugli e si deve cogliere il momento giusto: “Quando i frutti sono maturi la pianta ce li lascia, ce li regala…!”.

Durante tutto il periodo invernale possiamo approfittare della presenza dei frutti della rosa canina che sono un vero toccasana per il forte contenuto di molte vitamine, in modo particolare di vitamina C (10 volte più dei limoni) e di tanti sali minerali.

Il consumo fai da te può essere fatto semplicemente mangiando le bacche oppure facendole essicare e utilizzarle a piacimento, l’unica accortezza è quella di dover togliere i semi che possono irritare l’intestino.

Si usano le bacche per prevenire e curare le malattie da raffreddamento,
influenza, stanchezza, astenia e per potenziare il sistema immunitario. Grazie
alle loro proprietà astringenti e diuretiche curano i calcoli renali e la diarrea, stimolano le funzioni renali e depurano lo stomaco, eliminando il muco (senza controindicazioni!).

Karin Rauer (erborista di grande esperienza)

(Nell’attività di raccoglimento e utilizzo della rosa canina sono veri esperti i membri e collaboratori dell’associazione Vivere con Cura, sul loro sito potete trovare interessanti metodi con cui sfruttare questo frutto troppo poco apprezzato).

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