L’Ortica: una pianta troppo poco apprezzata

Antonio D'Andrea mentre raccoglie ortica

Fino a non molti anni fa, a Capracotta, una donna viveva di ortica, erbe e frutti selvatici, commestibili e curativi: Lucia «di Milione» (soprannominata così non per fatti di denaro ma perché suo padre Emilio era un tipo robusto) andava per i boschi, raccoglieva, cucinava e anche vendeva; figura strana, ma indipendente e rispettata.

A Lucia è stata dedicata la prima «settimana dell’ortica» organizzata dall’associazione Vivere con Cura. Per otto giorni, con l’aiuto di erboristi, guide, nutrizionisti, gli «orticofili» sono stati condotti a riconoscere in giro per i monti le erbe spontanee commestibili. L’ortica va bene nei risotti, nelle minestre, nelle frittate, perfino nell’insalata dopo averla lasciata a bagno per un po’.

Ci fu molto stupore da parte dei nostri compaesani, forse perché di ortica a Capracotta ce n’è tanta ed è gratis: la gente è ormai abituata a dar valore solo a quello che costa tanto, anche se vale poco; il contrario dell’ortica.

Altro che erbaccia da sradicare o tutt’al più sfruttare in cosmetica come infinitesimale ingrediente per implasticati shampoo antiforfora. Quest’erba, che punge solo a non saperla cogliere per il verso giusto (bisogna prendere delicatamente le sommità fra pollice e indice; comunque dice la voce popolare che pizzicarsi così cura i reumatismi), ha partecipato nel suo piccolo alla storia del mondo.

Nabucodonosor, il grande re di Babilonia

Pare che il primo a utilizzarla sia stato Nabucodonosor re di Babilonia, che decise di nutrirsi di sola ortica per 7 anni per ritrovare la saggezza perduta. I soldati romani ne facevano un uso più traumatico: nei luoghi con clima rigido, si percuotevano il corpo con le ortiche poiché l’urticazione aveva effetto riscaldante. Qualità, quest’ultima, che secondo la medicina popolare ne faceva un ottimo rimedio naturale per curare le parti del corpo colpite da affezioni reumatiche. Dalle leggendarie doti magiche, secondo alcune favole se la si tiene con le radici verso l’alto durante una notte di luna piena si puo’ far passare la febbre a un ammalato semplicemente pronunciandone il nome, se ne apprezzano fin dal Medioevo le lunghe fibre contenute nel fusto che producono un tessuto resistente, alternativa efficace a cotone, canapa e lino.

Proprietà dell’ortica

Pianta di ortica dioica

L’ortica ha proprietà antianemica: il ferro e la clorofilla di cui abbonda stimolano la produzione di globuli rossi, rendendola ideale per le anemie; e’ ricostituente e tonificante (consigliata in caso di convalescenza, denutrizione ed esaurimento); e depurativa e diuretica, ideale in caso di disturbi reumatici, artrite, gotta, calcoli renali.

L’ortica ha inoltre una grande capacità di alcalinizzare il sangue, facilitando l’eliminazione di residui acidi del metabolismo, strettamente legati a queste malattie. Facilita la digestione e la capacità di assimilare i cibi, in quanto contiene piccole quantità di creatina, ormone prodotto da alcune cellule del nostro intestino, che stimola la secrezione del succo pancreatico e la motilita’ dello stomaco e della cistifellea.

E’ astringente (utile in caso di diarrea, colite o dissenteria); ipoglicemizzante (abbassa il livello di zuccheri nel sangue); galattogena (aumenta la secrezione del latte materno ed e’ consigliata durante l’allattamento); ha effetto emolliente, ed e’ usata nelle malattie croniche della pelle, specialmente per eczemi e acne; pulisce, rigenera e rende piu’ bella la cute. Usata contro la caduta dei capelli, e’ un ottimo antiforfora sottoforma di decotto, che si friziona direttamente sulla cute.

Zuppa di ortiche

Per quanto riguarda l’alimentazione, il suo alto valore nutrizionale e il suo sapore aromatico la rendono di per sé un piatto appetitoso. Ottima se lessata e condita come gli spinaci (in questo caso andrebbe bevuta una volta al giorno anche l’acqua della cottura perche’ depurativa), se ne apprezza pienamente il sapore sottoforma di zuppa, risotto verde, frittata, saltata in padella con olio e aglio, come ripieno di ravioli e salsa verde per il lesso.

Si consiglia l’assunzione del succo della pianta fresca, usato già ai tempi di Ippocrate, che secondo gli erboristi tratta diversi disturbi, ipertensione e gotta comprese. I peli urticanti delle foglie vengono neutralizzati sia da una bella lavata che da una cottura brevissima.

Per concludere, Victor Hugo, ne «I miserabili»: «Con poca fatica, l’ortica sarebbe molto utile; la si trascura, diventa nociva. Allora la si uccide. Quanti uomini somigliano all’ortica!».

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